Paolo Simoncelli: “Mi manca troppo il mio bimbo. Rossi? Non l’ho più sentito”, 29 dicembre 2011

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DanyKid69
view post Posted on 15/1/2012, 11:35




Paolo Simoncelli: “Mi manca troppo il mio bimbo. Rossi? Non l’ho più sentito”

Pubblicato il 29 dicembre 2011
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A poco più di due mesi dalla scomparsa di Marco Simoncelli suo padre, Paolo, ha concesso un’intervista a tutto tondo al giornale La Stampa. Papà Sic ha dichiarato che si dedicherà alla fondazione che porta il nome di suo figlio, “nata da un’idea di Carlo Pernat, il giorno del funerale, un modo per ricordare Marco nel tempo e con la quale si può fare qualcosa di concreto per aiutare chi ha bisogno”.

Il 20 gennaio al 105 Stadium di Rimini si terrà “Buon Compleanno Sic”: “Con i comici di Zelig, una cosa nata in cinque minuti insieme con Aldo Drudi, Carlo Sgrilli e il commissario-sindaco di Coriano” racconta Paolo che ha escluso per il momento un suo ruolo da manager di giovani piloti: “In questo momento però è come dar da mangiare a chi non ha fame. Ho avuto anche proposte per il mondiale, e da alcuni team per iniziare con dei bambini. Ma è difficile. Adesso mi manca troppo il mio bimbo”.

Valentino Rossi sul suo Twitter aveva scritto che per Natale avrebbe rivoluto indietro il Sic: “Valentino non l’ho più visto né sentito. Punto e a capo” ha dichiarato Paolo che ha ribadito di non aveva rimpianti: “Marco faceva quello che gli piaceva, aveva dentro una forza spaventosa. Ed era felice. La cosa importante è che tuo figlio abbia un obiettivo: fare il medico, il calzolaio, il pilota, non importa. Se ha un obiettivo non può perdersi. Ma se tu glielo togli, lo rendi più fragile. I rischi si corrono anche a piedi per strada. Non puoi negare un sogno ad un ragazzino”.

Paolo Simoncelli ha ammesso di essere meno religioso dopo la tragica morte di suo figlio: “empre meno. Queste cose mi fanno inferocire. Forse Dio dovrebbe stare più attento. Mia madre ha 90 anni da 20 è in carrozzella. I figli non devono morire prima dei genitori. Bisogna cambiare il regolamento. Onestamente, ancora non vivo. Tiriamo avanti. Abbiamo un’altra bimba da crescere. Bisogna andare avanti soprattutto per lei”.

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